Un riassunto dello primo atto di Chi ruba un piede è fortunato in amore, di Dario Fo

La prima scena

I due rubati sono nella stanza piena delle sculture nude—c’è una galleria dell’arte Classico, pero non capiscono nel’iniziato che questo è la ragione che “tutti sono nudi.”  Eventualmente, il Secondo Domino, il più di educato dei due, spiega al Primo Domino che la nudità è un’ aspetta del questo tipo dell’ arte.  Durante la conversazione parlano sempre sul se non prendono il tram, o prendono il tram.  Il Secondo Domino, forse anche il più di anziano, vuole particolarmente andare al tram.

La seconda scena

Un ingegnere e un imprenditore dicono nell’ officio dell’ingegnere.  L’imprenditore accusa l’ingegnere di avendo una relazione con la moglie dell’imprenditore.  L’ingegnere nega questo.  Una donna (la segretaria o receptionist) interrompe  i due o tre volte.  L’ingegnere mostra l’imprenditore un paio di piedi mormori che trova.  La donna interrompe un’altra volta, e annuncia i due professori.  I professori strani entrano, e non c’è molta difficoltà vedere che queste siano professori falsi.  Loro prima dicono molto della assurdità, pero eventualmente parlano sul paio di piedi che rubati dalle “Catacombe di Milano,” e dicono che questi piedi sono vale a tre milioni.  Dopo più di dicendo loro escono.  L’imprenditore e l’ingegnere celebrano la buona fortuna.

La terza scena

Un dialogo tra una tassista e una signorina.

 

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