La mia camera ha un soffitto alto e bianco—pero non niveo—non c’è niente di freddo là. Ci sono i bianchi delle penne, del latte, e dell’amarillide che cresca vicino alla finestra—i cosi caldi e puri. Accanto alla mia scrivania il materassino e il guanciale della meditazione si appoggiano sul pavimento. Il guanciale è un po’ più pesante come sembra perchè loro non lo riempiono del catone pero del orzo. Entrambi il materassino e il guanciale c’è un bianco naturale, insieme come la mia coperta e i miei lenzuoli. Sopra mio letto ho attaccato un dreamcatcher—o un “ricevitore di sogni”—c’è un cerchio del filo che la figlia della donna da chi l’ ho comprato ha arottolato nello spago, e dopo ha tessuto una rete da un lato al altro. Nella rete sono le perline; qual cosi sono chiari, uno è un blu oscuro, e un altro e una ametista, anche c’è il mio favorito, un uccello piccolo turchese. Dal fondo del dreamcatcher quattro fili penzolano, ogni con una penna di un gallo. Le penne s’incurvano un po’, e sono molle. Il nero comincia dalle radici delle penne, dopo screzia sulle estremità, dove anche sono le strisce delicate del arancione. Dicono che un oggetto come questo debbia difendere una persona dagli incubi e i sogni malati. Non lo so se crederei questa cosa, pero forse c’è un po’ della protezione già nel pensiero. Nella mattina presto e nel tardo pomeriggio, la luce viene per i rami delle querce e per la mia finestra.
-
Recent Posts
Recent Comments
Archives
Notizie italiane
Meta